Cassiani e il doppio record mondiale: «Ho avuto un’illuminazione»

Si apre col botto il weekend tricolore al PalaCalafiore di Reggio Calabria. 

Anzi, i botti sono due. Come i record del mondo conquistati da Daniele Cassiani, nella categoria W1. In occasione della giornata d’apertura ai Campionati italiani Para-Archery indoor, l’atleta in forza agli Arcieri della Signoria si è reso protagonista di un clamoroso exploit. 

DOPPIO ACUTO – Prima il record sulle 60 frecce a 18 metri, con 580 punti su 600 (il precedente primato era di 578 di Salvatore Demetrico). E non contento, durante le eliminatorie, Cassiani ha messo la sua impronta pure sul primato mondiale nei match a 15 frecce, con 147 punti su 150 (il precedente, sempre di Demetrico, era di 145 punti). «È bellissimo – racconta, emozionato, l’arciere di Prato – ora ho il record italiano e del mondo: due in uno. Fantastico». 

OBIETTIVO – L’impresa, ovviamente, non è piovuta del cielo, ma è figlia di un percorso che ha portato Cassiani a diventare uno dei migliori interpreti del panorama arcieristico: «Ho raggiunto Reggio Calabria con l’obiettivo di realizzare il record, soprattutto quello sulle 60 frecce. Onestamente però, considerata la prima fase dei Campionati italiani indoor, non pensavo di riuscire a centrarlo. Poi, nell’ultimo quarto di gara, ho avuto una sorta di “illuminazione”. E il record è arrivato. Come spesso succede, quando meno te lo aspetti». 

STATO DI GRAZIA – Daniele sta vivendo un momento di grazia: «Sì, in effetti per me è un ottimo periodo. Il merito va anche al mio allenatore, Giuseppe Marascia, e al materiale nuovo che avevo a disposizione». Allargando l’orizzonte, è impossibile non soffermarsi sulle Paralimpiadi di Tokyo, in calendario dal 24 agosto al 5 settembre. E sul fatto che, all’Italia, mancherebbe il pass nel W1: «Spero di essere proprio io – sorride Daniele, 35 anni il prossimo 20 luglio – a meritare questo pass. Non voglio dare troppe certezze o speranze, ho imparato a vivere lo sport momento per momento». 

IL MOMENTO – E allora, se me la mettiamo su questo piano, questo è il suo, di momento: di Daniele. Un atleta che ha preso in mano l’arco all’età di 10 anni. Senza sapere che le frecce scoccate da quel bambino, diventato poi adulto e azzurro della Nazionale italiana Para-Archery, potessero spingerlo così in alto. Verso vette inesplorate. A suon di record mondiali. 

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