Otto azzurri per un sogno: Tokyo, stiamo arrivando

In volo verso Tokyo: oggi pomeriggio (alle 17) decolla da Fiumicino l’aereo che porterà la Nazionale italiana Para-Archery in Giappone, dove andranno in scena i Giochi paralimpici. Domani, quindi, gli azzurri saranno nel Paese del Sol Levante per qualche giorno di ambientamento, in vista dell’inizio vero e proprio delle competizioni: se la cerimonia d’apertura è prevista per martedì 24 agosto, il programma di gare scatterà a partire da venerdì 27 con le qualificazioni. 

A CACCIA DEL “10” – Allargando l’orizzonte, le “frecce tricolori” salgono sul podio da nove Paralimpiadi consecutive. E, ovviamente, l’obiettivo principale è quello di portare a dieci il numero di edizioni arricchite da almeno una medaglia. Il gruppo sarà guidato dal direttore tecnico Guglielmo Fuchsova, affiancato da Chiara Barbi, Fabio Fuchsova, Stefano Mazzi e Antonio Tosco. Otto gli atleti pronti a vivere l’avventura asiatica: in particolare, allo Yumenoshima Park Archery Field. Si tratta di Matteo Bonacina, Giampaolo Cancelli, Elisabetta Mijno, Asia Pellizzari, Vincenza Petrilli, Eleonora Sarti, Stefano Travisani e Maria Andrea Virgilio. 

CATEGORIE – Gli azzurri si misureranno in tre categorie differenti: ricurvo Open (l’arco olimpico: si tira da una distanza di 70 metri su bersagli da 122 centimetri), Compound Open (l’arco è più tecnologico e potente, mentre il bersaglio è posizionato a 50 metri dalla linea di tiro) e W1 (riservato agli atleti con tetraplegia: la distanza dal bersaglio è di 50 metri). Le prove saranno sia individuali, sia a squadre: in quest’ultimo caso, la competizione maschile e femminile è stata sostituita dal mixed team. 

IL VERBO DI WILLY – Per quanto riguarda Fuchsova, il tecnico è alla quarta Paralimpiade: «Come per le precedenti esperienze, a me interessa solo l’aspetto agonistico. Cerco di non dare troppo peso al “contorno”, anche se la mancanza del pubblico si farà sentire. In ogni caso, conta in maniera relativa: vale per me, come per i ragazzi». A causa delle restrizioni anti-Covid, la spedizione sarà numericamente ridotta: «E questo è un aspetto che può incidere perché alcune figure importanti dello staff sono state costrette a rimanere a casa. Mi dispiace: abbiamo lavorato insieme, da cinque anni, e insieme avremmo voluto portare a termine il percorso. Ma non ci demoralizziamo e guardiamo avanti: a Parigi, speriamo che la situazione si sia finalmente sistemata». Nel gruppo c’è un mix di entusiasmo e di giusta tensione: «Sono sempre soddisfatto dei miei arcieri – conclude Fuchsova -. Sempre. Perché so che quando si trovano sulla linea di tiro danno il massimo. Se i ragazzi faranno la loro parte, sono certo che ci faranno divertire e ci regaleranno grandi soddisfazioni». 

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