Il 2015 di … – episodio 4

Mijno

Ultimo appuntamento con “Il 2015 di …”. A raccontare la sua scorsa annata arcieristica e non è la vice-campionessa paralimpica di Londra 2012 Elisabetta Mijno:

Sicuramente un altro anno intenso: partiamo dall’evento più recente e cioè il mio trasferimento a Parma per lavoro/studio a fine ottobre. Qui all’ospedale sto infatti svolgendo il primo anno della specializzazione in ortopedia.

A parte le piccole difficoltà iniziali, la ritengo tutta ulteriore esperienza e adattamento che sono fondamentali anche per uno sport come il nostro. Ho avuto la fortuna di incontrare Emanuele Bucci che mi permette di potermi allenare in qualsiasi momento, visto che il lavoro non mi permette orari troppo regolari e a volte neanche troppo comodi per allenarmi nella palestra di una società.Elisabetta Mijno al tiro

Un passo indietro al Test Event di Rio di settembre: è stata un’esperienza sicuramente molto bella. Ha risvegliato in me lo spirito olimpico che dopo quasi quattro anni ormai era belle che assopito. È stata la spinta per proseguire alla grande, dopo i Mondiali infatti c’è stato un periodo di scarico ed è quindi servito molto da questo punto di vista. Sicuramente è stata l’opportunità per vedere i luoghi di gara e non, per capire quella che sarà la quotidianità, il clima, i colori e i sapori. Certo sarà un po’ diverso, ma almeno ha permesso di mettere a fuoco una serie di cose di cui non bisognerà più preoccuparsi sul momento e che lasceranno più spazio al focus sulla competizione. E’ importante l’aver preso confidenza con il posto e poter arrivare un po’ avvantaggiati, soprattutto mentalmente. Inoltre è stata l’occasione per confrontarmi con persone con cui normalmente non si gareggia e questo è un altro aspetto arricchente della possibilità che ho avuto.

Mijno

Per quanto riguarda la preparazione, è quella classica di un grande evento. L’importante è partire con obiettivi precisi, ma non fissarsi solo su Rio. Ci saranno diverse tappe di avvicinamento e saranno anch’esse molto importanti. Non bisogna farsi risucchiare dal vortice dell’anno pre-olimpico, ma impostare il lavoro con obiettivi a breve, medio e lungo termine.

Vivo lo sport come due strade parallele: una è quella che ricomincia ogni anno e l’altra invece è il percorso dell’atleta che pian piano progredisce e cresce.

Credo che, guardando al 2015, possa meritarmi un 7½: soddisfazioni certo, ma anche qualche errore che si può eliminare”.

 

Si conclude qui questo breve riassunto di un 2015 fantastico per gli azzurri della Nazionale Para-Archery.

Con l’augurio che questo 2016, che inizia ufficialmente questo weekend con gli Italiani Para Indoor, si possa concludere nel migliore dei modi a settembre, facendoci emozionare dall’altra parte del mondo e non solo.

E se poi non sentiremo l’Inno di Mameli, saremo orgoliosi lo stesso dei nostri campioni, sulla linea di tiro e fuori.

In bocca al lupo a tutti, arcieri e non!

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