Addio a Margaret Maughan, pioniera dell’arco paralimpico

Dal 1960 al 1980, l’atleta britannica ha partecipato a ogni edizione delle Paralimpiadi, distinguendosi addirittura in tre discipline. Lascia un’eredita di valori sportivi da non disperdere

Non era soltanto una atleta. Era una pioniera. Un faro. Un punto di riferimento e fonte di ispirazione per tutti coloro che, pur convivendo con una disabilità, si sono avvicinati allo sport. E, in particolare, al tiro con l’arco: se n’è andata, all’età di 91 anni, Margaret Maughan.

La sua storia è legata a doppio filo al movimento paralimpico. E all’Italia. Perché nel 1960 è stata fra le grandi protagoniste delle Paralimpiadi a Roma, dove ha vinto due medaglie d’oro in due discipline diverse: nel tiro con l’arco e nel nuoto (50 metri dorso).

Solo un anno prima (era il 1959), un terribile incidente stradale, in Malawi, l’aveva privata dell’uso degli arti inferiori. Ma la britannica non si è arresa. Anzi, ha trasformato la paraplegia in un paio d’ali per spiccare il volo nel magico mondo dello sport.

Ha preso parte a tutte le edizioni dei Giochi, fino al 1980, riuscendo a conquistare complessivamente tre ori e due argenti. Non contenta, si è cimentata pure nelle bocce.

Terminata la carriera agonistica, Margaret Maughan si è impegnata a promuovere la pratica sportiva in ogni forma. La sua dedizione, la professionalità, la preparazione e l’entusiasmo hanno lasciato un segno talmente profondo, da indurre gli organizzatori dei Giochi di Londra, nel 2012, a scegliere proprio lei per accendere la fiamma durante la cerimonia di apertura.

Margaret si è spenta. Ma la sua luce continuerà a illuminare l’arco, le frecce. E lo sport senza barriere, né confini.

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