Caironi portabandiera alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro

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Sarà la sprinter Martina Caironi, portacolori delle Fiamme Gialle, a sfilare in testa alla Delegazione azzurra durante la Cerimonia di Apertura dei XV Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro.

L’atleta bergamasca succede nel ruolo a Oscar De Pellegrin. L’ex arciere e ora Consigliere Federale Fitarco, quattro anni fa a Londra 2012 ebbe l’onore di portare il Tricolore nella cerimonia di apertura. La sua avventura arcieristica si concluso proprio con la medaglia d’oro nei Giochi britannici.

A scegliere Martina Caironi è stata la giunta del CIP della quale fa parte anche il Presidente Federale Mario Scarzella.
Alla conferenza stampa di presentazione, appena conclusa in Sala Giunta CIP, davanti a circa trenta testate giornalistiche accreditate, era presente, in rappresentanza del Governo, il Sottosegretario di Stato, On. Luca Lotti, a fianco del Presidente Luca Pancalli e del Segretario Generale CIP e Capo Missione ai Giochi, Marco Giunio De Sanctis.

CaironiPortabandiera, dopo un’escalation formidabile dal debutto a Londra 2012, quando si regalò, tanto per rompere il ghiaccio, la medaglia d’oro e il record mondiale dei 100 metri T42 (15.87). Da allora, una carriera inarrestabile sui tartan più prestigiosi del mondo, che l’ha vista infrangere più volte il suo primato iridato, in un gioco continuo ed estremo con se stessa, senza vere rivali. Martina è l’unica donna, amputata ad una gamba, riuscita ad abbattere il muro dei 15 secondi sulla distanza: 14.61 siglato ai Mondiali di Doha lo scorso ottobre. Nessuno come lei, in un solo formidabile anno, ha frantumato in successione sei primati iridati, tre nei 100 e tre nei 200 (31.73 – Open di Berlino 2015), eguagliando temporaneamente anche la migliore prestazione mondiale del salto in lungo T42 a 4,60 metri. Merito anche delle sue protesi da corsa e da salto, prodigio della sperimentazione tecnologica dei laboratori del Centro Protesi INAIL Vigorso di Budrio.
Con lo scettro delle Paralimpiadi di Londra, delle rassegne iridate di Lione e di Doha in mano, punta dritto verso la strada degli Europei di Grosseto e dei Giochi di Rio, con un bagaglio di esperienze che la catapultano direttamente al centro dell’Atletica paralimpica planetaria.

Questo il saluto ai presenti del Sottosegretario Luca Lotti: “Per fortuna verrò a Rio – ha detto – e non potevate scegliere portabandiera migliore. Sono doppiamente felice perché è una donna, e questo è un valore aggiunto. Quando Rio sarà finita, i riflettori si spegneranno sulle medaglie, ma la mia presenza qui vi garantirà sulla presenza della politica e del Governo al vostro fianco. Il Governo avrà un’attenzione importante sul rapporto tra disabilità e sport. Ricordiamoci che dietro la bandiera di Martina, a Rio, ci sarà l’intero Paese e tutti noi”.

Il Presidente Luca Pancalli, rivolgendosi a Martina: “Martina incarna un sogno, è il segnale che dà speranza alle persone che partendo dal nulla dopo un incidente stradale come è successo a Martina, si rimette in pista a sognare. L’ho scelta non solo per i risultati agonistici, ma per come Martina interpreta il ruolo di atleta, per la sua disponibilità a portare la voce di tutti gli atleti paralimpici in giro per le scuole, il nostro Paese, a segnalare l’importanza dello sport nella vita dei disabili”.

Le parole della portabandiera, Martina Caironi: “Il Presidente mi ha contattato, per dirmelo, mentre stavo andando al mare. Mi è sembrato un sogno, non ci credevo. Perché non ho alle spalle una carriera come quella di Oscar De Pellegrin (l’arciere ex portabandiera a Londra 2012, ndr), sono solo sei anni che faccio atletica. Sono orgogliosa di questo onore, e da atleta sono ancora più felice perché è segno che il movimento dell’atletica leggera paralimpica è cresciuto. Sono emozionata già oggi, figuriamoci a Rio, portando la bandiera con dietro tutta la squadra”.

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