De Pellegrin e il ruolo di Ambasciatore paralimpico: «Una missione»

È appena stato eletto vice presidente vicario della Fitarco. Ma forse non tutti sanno che Oscar De Pellegrin è anche un ambasciatore: più precisamente, “Ambasciatore dello sport paralimpico italiano”. Lo è dal 2017, su indicazione del Cip. 

E proprio il Cip, sui suoi canali ufficiali, ha dedicato un ampio spazio all’arciere originario di Belluno: «È un grande piacere, per me, ricoprire questo ruolo – sono le parole di Oscar – perché significa che il Comitato italiano paralimpico è cresciuto molto in questi anni». 

Mai, come nell’ultimo periodo, è fondamentale «lanciare un segnale positivo di speranza nei confronti di chi sta vivendo momenti critici dovuti a post trauma o situazioni particolari. È un onore far parte di questa famiglia, anche perché sono fermamente convinto che stiamo facendo un bel lavoro».

Lungo il suo percorso, De Pellegrin ha incontrato diverse persone nelle unità spinali: «Si trovano in una fase acuta e magari non sanno come sarà la loro vita. Allora iniziano a seguirti e a chiederti consigli; dopo un po’ li vedi che acquisiscono maggiore autonomia, che si inseriscono sempre di più nella società e poi, un giorno, arrivano a esprimersi anche a livello sportivo».  

Il portabandiera e medaglia d’oro ai Giochi di Londra, nel 2012, vive il ruolo di ambasciatore come una missione: «Perché significa donarsi agli altri incondizionatamente, essere da stimolo, far capire che si possono ottenere tante soddisfazioni e che ognuno deve dare il massimo secondo le proprie possibilità. Se qualcuno ti indica la strada, hai già fatto centro». 

E se lo dice uno che centro lo ha fatto regolarmente, allora ci si può fidare.

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