Fuchsova e le Paralimpiadi: «Siamo già pronti per Tokyo»

Willy Fuchsova, responsabile tecnico della Nazionale italiana Para-Archery

La lunga marcia di avvicinamento verso Tokyo è cominciata. Base di partenza? Reggio Calabria, dove gli arcieri della Nazionale italiana Para-Archery si sono ritrovati per tre giorni di preparazione, tra allenamenti. E una gara:, abbinata al Trofeo Arco Senza Barriere. 

GRUPPO IN SALUTE – Per questo, il responsabile tecnico degli azzurri, Willy Fuchsova, può tirare le prime somme: «Ho avuto la possibilità di testare lo stato psicofisico e tecnico della squadra – ha affermato in occasione dell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport -. Il bilancio? Positivo: buoni risultati, un record personale, quasi tutti sono saliti sul podio e hanno totalizzato i loro punti. Anche di più». Insomma, una risposta collettiva davvero confortante: «Il gruppo sta bene. Dopo che il grande imprevisto ci ha allontanato dai nostri obiettivi, un appuntamento del genere ci voleva». 

NO COMFORT ZONE – Lo scenario esterno ha ricalcato quello di una normale competizione: «Grazie alla presenza della Rai, di una serie di giornalisti e di tutti i nostri rappresentanti della Federazione, gli atleti hanno vissuto una situazione di “no comfort”. Sappiamo benissimo che il 99 per cento degli arcieri non riesce a mettere in pratica ciò che sa fare. Almeno il 20 per cento lo perde per strada. In questo modo, abbiamo “messo difficoltà” gli atleti, creando situazioni particolari». 

SICUREZZA – In epoca di Coronavirus, non va allenata solo la tecnica. Ma anche la sfera legata alla sicurezza personale: «La raccomandazione è di utilizzare gli strumenti che ci possono salvaguardare. A cominciare dalla mascherina, a cui va aggiunta la distanza da mantenere rispetto alle altre persone. Evitiamo che tutto torni come prima». 

TOKYO, ARRIVIAMO – Fosse per Fuchsova, la valigia per il Giappone, in vista delle Paralimpiadi, sarebbe già preparata: «Abbiamo sempre continuato a lavorare da casa. Il gruppo non è mai stato abbandonato, anzi. E questi sono i risultati: non è cambiato niente. Eravamo pronti per Tokyo un mese fa, lo siamo anche adesso. Possiamo anche partire». 

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