Inaugurata a Roma, il 7 maggio, la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le altrettante leggende dello sport italiano.Inaugurata a Roma, il 7 maggio, la Walk of Fame: 100 targhe per celebrare le altrettante leggende dello sport italiano.
Dal sito del CONI:
La leggenda rivive negli sguardi compiaciuti dei campioni, attori protagonisti di fasti mai sopiti. E si specchia nei sorrisi ammirati degli appassionati, accorsi numerosi per salutare un’inaugurazione che ha il profumo inebriante della gloria immortale. Un’istantanea unica, che sovrappone epoche diverse, intersecandole in un’osmosi appagante che rende il senso dell’infinito. Si è alzato oggi il sipario sulla “Walk of Fame” dello sport italiano: 100 nomi incastonati in mattonelle celebrative dedicate, un pavimento lastricato di “stelle” che da Viale delle Olimpiadi arriva fino allo Stadio Olimpico, un museo da vedere camminando, tutto d’un fiato. Si ricordano trionfi indimenticabili, personaggi invincibili, emozioni indelebili: i miti che hanno scritto una storia speciale e bellissima, dando lustro al Paese, a quell’Italia che fa rima con eccellenza. Cento fuoriclasse senza tempo, scelti in base alle esclusive determinazioni della Commissione Atleti del CONI presieduta da Marco Durante.
Su Viale delle Olimpiadi ce ne sono tanti, altri sono rappresentati dai familiari, tanti altri sono venuti ad applaudire: è la faccia più bella di un movimento che, da sempre, entusiasma gli italiani. Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, inaugura la Walk of Fame con enfasi sincera. “E’ un momento speciale, è il massimo per chi si occupa di sport. Abbiamo fatto ciò che era giusto: celebrare chi ha fatto la storia. Cento nomi, scelti dagli atleti stessi, una scelta che verrà integrata da chi continuerà a fare grande il nostro Paese. Era un dovere e voglio dire grazie a questi grandi campioni, di cui ricorderemo le gesta camminando su questo Viale storico e olimpico”.
Il Presidente sottolinea come le vittorie di Mennea a Mosca e quella della Pellegrini a Pechino siano i suoi “momenti simbolo” nei 101 anni del CONI. Marco Durante, Presidente della Commissione che ha redatto l’elenco dei campioni, amplifica il concetto. “Giornata importante per celebrare lo sport. Dispiace per qualche contestazione legata alla scelte ma abbiamo voluto ricordare non solo i fuoriclasse e le vittorie, ma anche le persone e i valori. E’ stata realizzata una App dedicata alla Walk of Fame, scaricabile dal sito del CONI, dove si potranno consultare i trionfi e le schede di questi 100 miti, che hanno davvero lasciato un segno indelebile”.
Sono Alberto Tomba e Sara Simeoni a guidare idealmente il gruppo delle leggende: loro, gli atleti del secolo, che hanno ricevuto il premio durante le celebrazioni del Centenario del CONI, fanno da alfieri a una rappresentanza omogenea, che non conosce distinzioni, che va oltre ogni età. Proprio come la quintessenza dello sport, linguaggio universale oltre ogni differenza. Cento targhe, in rigorosa sequenza anagrafica: da Giorgio Trissino (equitazione) a Domenico Fioravanti (nuoto) c’è una storia da accarezzare, per sempre. L’atletica, con 12 campioni, è la disciplina più rappresentata, seguita dal ciclismo (con 7), e dalla scherma e del calcio (entrambe con 5) per un totale di 31 discipline. Una giornata memorabile, alla presenza di numerosi membri di Giunta e di Consiglio Nazionale, il membrio CIO Pescante, i Presidenti di Federazioni e di Discipline Sportive Associate, oltre ai vertici del CONI e della Coni Servizi. Tutti insieme ai campioni di ieri, i migliori testimonial di uno sport da sempre nell’èlite mondiale. Una grande festa, una passeggiata nella storia che non finirà mai.
Fra le 100 celebrità anche la campionessa Paola Fantato. Costretta sulla sedia a rotelle dalla poliomielite, che l’ha colpita all’età di 8 mesi, si è avvicinata al tiro con l’arco nel 1986 grazie ad alcuni amici. Per sua ammissione, è stato “amore a prima vista”. Ha partecipato a 5 edizioni delle Paralimpiadi, aggiudicandosi 8 medaglie. I cinque ori paraolimpici, dal 1992 al 2004, confermano il suo lungo dominio assoluto della specialità.
Ha partecipato anche alle Olimpiadi di Atlanta 1996. È stata il secondo arciere in carrozzina a partecipare ad una competizione olimpica, dopo la neozelandese Neroli Fairhall a Los Angeles 1984. È stata protagonista di un quadro della cerimonia di apertura dei IX Giochi Paralimpici invernali di Torino 2006. Ha ricevuto una freccia da Silvia Battaglio, la bambina che ha poi acceso il braciere paralimpico, e con l’arco l’ha lanciata contro la scenografia che rappresentava un muro, dando inizio ad una coreografia in cui il muro è stato abbattuto ed è stato aperto un varco.