Storie Senza Barriere – Giulia Baldi e il tiro con l’arco

giulia baldi

Salve a tutti,

mi chiamo Giulia, ho quattordici anni, vivo a Grosseto e sono in carrozzina perché ho la spina bifida.
Scrivo questa lettera per raccontarvi della mia passione per il tiro con l’arco.

Tutto è cominciato quattro anni fa, quando avevo dieci anni ed ero in quinta elementare.
Ho cominciato a tirare con l’arco nell’ottobre del 2012 grazie a Vanessa Landi. Era un po’ di tempo che non la vedevo e lei mi ha raccontato che aveva cominciato a tirare con l’arco e che nel fine settimana ci sarebbe stata una gara proprio a Grosseto. Sono andata a vedere la gara e ho chiesto ai miei genitori se potevo provare e, visto che mi era piaciuto, il giorno dopo ho iniziato il corso con il mio attuale allenatore cioè Fabio Giomi, che non smetterò mai di ringraziare per avermi insegnato a tirare e per avermi trasmesso la sua passione.
Da quel giorno non ho più smesso e penso e spero di non smettere mai!

giulia baldiA gennaio dell’anno successivo sono andata a Zola Predosa per vedere i Campionati Italiani Indoor Para-Archery e per capire come funzionava una gara. Ho incontrato per la prima volta Oscar De Pellegrin e ho visto dal vivo gli atleti che avevano partecipato alle Paralimpiadi di Londra 2012. Mi è piaciuto tantissimo e speravo di poter parteciparvi anche io un giorno.
La mia prima gara doveva essere la fase invernale del “Trofeo Pinocchio” ma mi sono ammalata e ho dovuto rinunciare. Mi è dispiaciuto molto e la notte stessa non ho dormito non perché stessi male, ma per la rabbia di non poter fare la gara. La fase estiva però sono riuscita a vincerla e a qualificarmi per la Finale Nazionale a Silvi Marina. Mi sono emozionata molto quando, alla fine della cerimonia di apertura, sono riuscita a farmi fare l’autografo sul cappello da Oscar De Pellegrin. Da quel momento quel cappello rosso è diventato il mio portafortuna.

Nel 2013 anche noi ragazzi abbiamo potuto partecipare al Campionato Italiano Para-Archery e ho conosciuto i miei attuali compagni di squadra. Mi sono divertita perché finalmente avevo trovato un gruppo di ragazzi della mia età che mi volevano bene e condividevano la mia stessa passione. Per me il tiro con l’arco è proprio questo: una grande passione! Quando sono sulla linea di tiro in gara mi batte fortissimo il cuore ma poi penso a quello che devo fare, mi concentro e la paura piano piano diminuisce e lascia il posto alla voglia di vincere e di dare il meglio di me.
Due anni fa, era il 6 settembre, ho avuto la convocazione per il raduno della Nazionale Para-Archery Giovanile a Poggibonsi. Ero felicissima ma allo stesso tempo triste perché lo stesso giorno la mia madrina si sposava e non potevo stare tutto il giorno a festeggiare insieme a lei.

giulia baldiIl raduno in cui ho sentito di più la responsabilità di quello che facevo è stato quello di Roma all’Acqua Acetosa con Fabio Olivieri, perché abbiamo indossato per la prima volta le divise dell’Italia e abbiamo scelto il capitano della squadra maschile e di quella femminile. Allenarsi con Fabio Olivieri è stata un’esperienza divertentissima ma anche faticosa perché ho tirato tantissimo. Tuttavia non riuscivo a smettere visto che ci proponeva sempre dei giochi nuovi e divertenti.
Devo ringraziare Fabio perché mi ha aiutata a ricostruire piano piano la mia tecnica di tiro dopo aver abbassato il busto che porto per la scoliosi. È stato davvero un periodo terribile, non riuscivo ad avere buoni risultati ed ero preoccupata perché avevo paura di uscire dalla Nazionale Giovanile.

Per me far parte della Nazionale è un grande onore, ma anche una grande responsabilità, quindi non sempre posso fare le cose che fanno i ragazzi della mia età, perché devo allenarmi, ma non importa perché ho un sogno da far diventare realtà: voglio andare alle Olimpiadi!

Giulia Baldi

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