Una “scheggia” dell’arco: l’esordio d’oro di Gabriel De Toffoli

Pur essendo il più giovane in assoluto, Gabriel De Toffoli vince l’oro alla rassegna tricolore di Palermo. È nato nella stessa terra di Oscar De Pellegrin e la sua è una storia di talento, tenacia e volontà. Tutta da raccontare

Gabriel “Skeggia” De Toffoli mira all’oro

“Skeggia”: il suo destino, in fondo, era già scritto nel soprannome. Perché Gabriel De Toffoli è davvero una “scheggia” di precocità: velocissimo a scalare le gerarchie. A competere con i più grandi. E a bruciare le tappe. Pur essendo l’atleta più giovane dell’intera rassegna tricolore, è salito sul gradino più alto del podio. Ha soltanto 11 anni e, di conseguenza, dovrebbe gareggiare tra i Giovanissimi. E invece si è misurato nella categoria Ragazzi. Ma Gabriel, all’esordio assoluto a questi livelli, non ha interpretato l’impegno come una semplice, quanto prestigiosa passerella: no, ha affrontato la gara nello stesso modo con cui affronta la quotidianità. Con coraggio, intraprendenza e determinazione. Il risultato? Rispecchia il valore della medaglia conquistata a Palermo. E ora esposta nella cameretta di casa.

A proposito di medaglie, torna alla mente una scena dai contorni fortemente iconici. È il 2 giugno 2017 e, a Belluno, si celebra la Festa della Repubblica, oltre che il ritrovamento dell’oro vinto alle Paralimpiadi di Londra 2012 da Oscar De Pellegrin: lo stesso poi rubato dai malviventi e individuato da un collezionista in un mercatino di Tirana. Quel giorno, la riconsegna avviene all’interno di una cerimonia pubblica. E Oscar riceve l’oro, l’ultimo di una carriera costellata di successi, dalle mani di un bambino: proprio lui, il piccolo Gabriel.

A quasi tre anni di distanza, seppur in contesti diversi, i ruoli si invertono: la medaglia è al collo di Gabriel, mentre Oscar celebra il giovane di Feltre con profondo orgoglio. Suo e di tutti gli “Arcieri del Piave”. Anche perché, sotto la guida del tecnico Aldo Andriolo, l’undicenne con la maturità di un veterano non primeggia solo con l’arco e le frecce, ma anche in ambito scolastico (è in quinta elementare). E nella vita. Perché Gabriel, lo scorso autunno, ha dovuto affrontare un intervento chirurgico. Tanto è vero che la strada verso i campionati italiani sembrava in salita e ricca di ostacoli. Gabriel, però, ha dato un insegnamento a tutti, mettendo in pratica le parole di Albert Einstein: «C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia: è la volontà». Già, la volontà: quella di Gabriel è di ferro. Anzi, d’oro. Come la sua medaglia.

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